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PILLOLE DI MEDIA EDUCATION

Suggerimenti, definizioni e brevi spiegazioni
per accompagnare le attività di educazione ai media

Tratto e adattato da María Amor Pérez Rodriguez Escuchamos, hablamos, leemos y ecribimos con los medios, Grupo Comunicar Ediciones, Huelva 2002

LA RADIO

Cos'è la radio?

Il messaggio radiofonico è orale, si trasmette esclusivamente attraverso il senso dell'udito, si sviluppa in modo lineare e ha un carattere irreversibile. È impossibile tornare indietro, quindi l'informazione e la comunicazione sono molto rapide, per cui è opportuno ripetere più volte i messaggi, cercando di mantenere viva l'attenzione degli ascoltatori.
E' il mezzo di comunicazione più veloce, visto che può raccontarci un evento nel momento stesso in cui accade, è il più semplice ed economico, per dimensioni e tecnologia, e può arrivare nei luoghi più disparati e lontani.

Come parla la radio?

Il linguaggio radiofonico usa una serie di codici:

  1. Codice verbale: la parola
    L'espressione orale nella radio usa un tono tra il colloquiale e il colto.
    • Lo stile è narrativo, i fatti si raccontano in modo semplice, descrivendoli e cercando di darne una rappresentazione realistica.
    • L'esposizione è chiara, si usano frasi corte, verbi in forma attiva, all'indicativo, evitando l'uso di parole di difficile comprensione e abbreviazioni.
    • La parola alla radio deve essere accattivante, spontanea e naturale. Deve evitare le tonalità tediose e giocare sull'intonazione, sull'enfasi e le inflessioni della voce.
  2. La musica
    • Si usa per ambientare, caratterizzare personaggi e segnalare o sottolineare i toni delle situazioni comunicative.
    • Suggerisce il fluire del tempo e indica l'inizio o la fine di ogni sequenza, le transizioni, i programmi...
    • La musica è anche la protagonista dei programmi musicali.
  3. Gli effetti speciali
    Attraverso la musica, la parola o suoni d'altro tipo, questi effetti sonori rafforzano l'espressività dei messaggi per catturare l'attenzione dell'ascoltatore.
  4. Il silenzio
    Le pause o i silenzi provocano inquietudine, attenzione, creano aspettative nell'ascoltatore.

Di cosa parla la radio?

I programmi radiofonici si possono differenziare in questo modo:

  1. Programmi d'informazione
    • Notiziario in breve: è un programma di notizie, di breve durata, emesso periodicamente, che diffonde le notizie più recenti dopo averle selezionate e valorizzate.
    • Giornale radio: dura più dei bollettini e ne sviluppa le notizie, le analizza e le commenta. Può durare fino a mezz'ora negli orari di massimo ascolto. È condotto da un annunciatore o una annunciatrice principale ed è strutturato in blocchi di contenuti: nazionale, internazionale, locale, società, sport...
    • Dibattiti: persone con diversi punti di vista parlano, commentano e analizzano notizie e avvenimenti.
    • Sono inclusi negli informativi anche i programmi tematici che si dedicano ad ambiti concreti (sport, cinema) e le trasmissioni dei grandi eventi.
  2. Programmi di intrattenimento
    • Programma "contenitore": diffonde informazioni e formazione, ma soprattutto cerca di intrattenere mescolando molte possibilità della radio: dibattiti, documentari, reportage, intervista, musica. Le sue caratteristiche sono la lunga durata (da tre a quattro ore) la figura del presentatore o della presentatrice (la star del programma), il linguaggio colloquiale, l'attualità dei temi e l'emissione nelle ore di maggior ascolto.
    • Programmi musicali, interviste
    • Programmi di telefonate degli ascoltatori
    • Drammatizzazioni radiofoniche: un'azione, un racconto, raccontati attraverso un narratore e/o alcuni personaggi.

Facciamo radio

Per fare un programma radiofonico abbiamo bisogno di una squadra, per cercare informazioni, elaborarle, presentarle, esporle. Ognuno può fare quello in cui riesce meglio. E' fondamentale anche la creatività per comunicare e catturare l'attenzione dei nostri ascoltatori. Questo è molto importante se vogliamo avere successo.
Ah! Se non abbiamo un'emittente radiofonica, possiamo simulare i nostri programmi e registrarli in una cassetta. Se l'abbiamo, magnifico! Avanti con la magia della radio!

seguiamo queste fasi:

  • Definisci l'idea.
  • Consulta le fonti di informazioni.
  • Seleziona i temi, i personaggi, i fatti.
  • Pensa ad un pubblico e all'ora della trasmissione.
  • Decidi il tipo di programma.
  • Elabora il copione con i contenuti e i dati tecnici.
  • Prova il montaggio
  • Registralo o emettilo.

Come suddividere il lavoro:

  1. Ogni gruppo deve presentare una proposta di programmazione, raccogliendo programmi diversi, contenuti, orari, ecc.
  2. Bisogna decidere quali programmi o che proposta adottare, attraverso la votazione di tutta la classe.
  3. Abbiamo diverse stazioni radio, bisogna votare per quelle che ci piacciono di più e decidere per che le finalità, l'emittente, il programma...
  4. Ogni gruppo realizzerà un programma, tra quelli proposti e accettati dalla classe.
  5. I presentatori e le presentatrici dovranno essere selezionati in base alla capacità di comunicazione.
  6. Quando sarà tutto pronto, monteremo ogni parte con musiche, stacchi, e persino pubblicità.
  7. Ci sarà anche una squadra di tecnici del suono, della musica, ecc.
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GIORNALISMO SCRITTO

Che cos'è un articolo di cronaca?

L'articolo di cronaca è la modalità giornalistica per esporre in forma scritta un'informazione.
Un evento diventa notizia quando qualcuno ritiene che sia interessante, rilevante, attuale, che possa trarre conclusioni, esponga un dramma o qualcosa di insolito, sia vicino ai lettori, scopra qualcosa di nuovo...

La struttura dell'articolo "classico":

  • Titolo: deve attirare l'attenzione del lettore.
  • Occhiello, o sottotitolo: riassume brevemente ciò che racconterà l'articolo, rispondendo a domande quali: chi, che cosa, quando, dove, come, e perché.
  • Corpo dell'articolo: presenta le informazioni seguendo il modello della piramide inversa, dalle più rilevanti alle meno importanti, cercando di attirare l'attenzione del lettore sin dal principio, contrariamente a quello che si fa in una esposizione non giornalistica, nella quale, generalmente, si procede progressivamente fino allo sviluppo finale.

Che cos'è un editoriale?

L'editoriale esprime l'opinione rispetto a un fatto, avvenimento, tema, dando un'interpretazione o un giudizio. Fa uso dell'argomentazione e si presenta con un titolo, a carattere soggettivo, un corpo dove si commenta e si giudica cercando di convincere il lettore e una conclusione in cui si offrono soluzioni.

Scriviamo un editoriale

Lavorate in gruppo, come gli editorialisti di un giornale:

  • Investigate un tema o un fatto che sia di massima attualità e che vi interessi approfnondire assieme ai vostri compagni e compagne, che saranno i vostri lettori.
  • Dopo avere analizzato le informazioni sul tema, scrivete un'argomentazione (per saperne di più, passa il mouse qui sopra!) che esprima un'opinione fondata e coerente. Fatela poi leggere a un altro gruppo, per confrontare le vostre opinioni e impressioni

Come si esprime un giornale?

Il linguaggio della stampa differisce dal linguaggio abituale e utilizza diversi codici:

  1. Lingua standard.
    È la base della comunicazione giornalistica, che vuole raggiungere un ampio pubblico, attraverso un uso della lingua preciso, conciso, chiaro e convincente. I registri variano in funzione dei temi e del genere (informazione o opinione)
  2. Altri codici.
    Mezzi per potenziare l'espressività della comunicazione scritta, che uniscono l'estetico e il funzionale.
    • Modalità di stampa: colore, sfondi, linee, immagini, spazi, riquadri, separazioni delle sezioni.
    • Titoli: grandezza, variazioni, collocazione, testata delle sezioni, utilizzo dei sottotitoli.
    • Disposizione dei testi: colonne, distribuzione delle notizie nelle pagine, sezioni, supplementi.
    • Immagini, fotografie, grafici, disegni.
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TELEVISIONE

Come si caratterizza un messaggio televisivo?

Il messaggio televisivo è avvolgente. La sua forza sta nel suo potente linguaggio che giustappone il codice sonoro, visivo e linguistico. Il discorso televisivo è ininterrotto, offre una gran quantità di contenuti, ad ogni ora e in diverse catene e produce un effetto di realtà incomparabile con quello di altri mezzi di comunicazione.

Il messaggio televisivo è:

  • Frammentario: i programmi sono divisi l'uno dall'altro dalla pubblicità e anche all'interno dei programmi stessi ci sono frammenti, parti, sempre raccordati dalla pubblicità. Si ottiene così un effetto caleidoscopico, non si crea un discorso uniforme.
  • Spettacolare: la realtà si converte in spettacolo, la quotidianità è continuamente drammatizzata.
  • Consumistica: la televisione è un bene di consumo e si dedica a venderci tutto. Non si vende solo con la pubblicità ma anche attraverso le idee, i modi di parlare e di vestire...
  • Stereotipato: i messaggi distorcono la realtà e la rendono superficiale falsandola e trasmettendo i prototipi e dei modelli di comportamento: donna casalinga, donna oggetto, bambini consumatori, uomini perfetti, razza bianca, livello economico medio alto...
  • Soggettivo: l'intuizione e le emozioni dominano sull'intelligenza e la ragione.
  • Falso : maschera e falsifica la realtà.

Gli elementi del discorso televisivo

Il discorso televisivo si appoggia su:

  • Immagine: la comunicazione attraverso immagini in movimento che si susseguono e si sovrappongono, dando un effetto di realtà.
  • Lingua: linguaggio orale, improvvisato, diretto, gergale, specialistico, discorso espositivo, argomentativi, narrativo...
  • Suoni: musica, rumori...

Che cosa si vede in televisione?

I generi televisivi possono essere così suddivisi:

  1. Programmi d'informazione:
    • Notiziari: immediata attualità.
    • Reportage informativi: attualità elaborata e interpretata.
    • Dibattiti.
    • Interviste.
  2. Magazine, varietà, "talk show"
    Programmi di intrattenimento nei quali prevale lo spettacolo mescolando interviste, interventi musicali, piccoli concorsi, il parere di "esperti".
  3. Musicali
    Programmi basati essenzialmente su interventi musicali, video, interviste.
  4. Culturali, divulgativi, documentari
    Programmi basati su diverse interessi culturali (letteratura, musica, arti plastiche, storia, natura, ecc.).
  5. Concorsi e giochi
    Programmi che mettono alla prova destrezza e abilità, mettendo i palio dei premi.
  6. Sport
    Competizioni, informazioni sportive, campionati.
  7. Programmi per bambini, cartoni animati.
    Programmi di intrattenimento ma anche di informazione per i più piccoli.
  8. Programmi di finzione
    Programmi dove si narrano e si mostrano storie, si reinterpreta il cinema o si diffonde:
    • Film
    • Telenovele
    • Miniserie televisive
    • Telefilm e situation comedies
    • Teatro
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IMMAGINI

Cos'è l'immagine?

L'immagine è un tipo di segno non verbale che permea tutti i nostri intercambi comunicativi convertendosi nella protagonista costante delle comunicazioni (sia nel suo formato fisso che in movimento). Richiama la nostra attenzione, ci informa, ci incita, riflette parti della realtà... e in definitiva costituisce un codice, quello iconico, che dobbiamo conoscere per poterci muovere adeguatamente in molte situazioni comunicative.

Qual è il rapporto tra immagini e realtà?

  • Le cosiddette immagini analogiche rappresentano la realtà, catturandone una parte. Spesso sono si tende a prenderle per "reali", ma bisogna essere consapevoli che non sono altro che la riproduzione di un istante, quindi un riflesso particolare e parziale della realtà.
  • Le immagini convenzionali rappresentano invece la realtà senza assomigliare ad essa, m semplicemente perché qualcuno decide così attraverso un accordo sociale.
  • Possiamo costruire immagini e che funzionino come unità con significato. Sono le immagini intenzionali.

Qual è il significato delle immagini?

Le immagini sono polisemiche: non hanno un solo significato, possono provocare diverse reazioni, spesso sono ambigue. È necessario che vengano decifrate, che vengano "lette" perché i loro significati sono molti, dipendono da molteplici fattori che hanno effetto sui nostri sensi, sull'immaginazione e sull'intelligenza. Saper interpretare i messaggi iconici è importante come saper leggere o scrivere, visto che nella società attuale le immagini costituiscono un potente sistema di comunicazione.

La percezione di un'immagine

Un'immagine si percepisce concentrando l'attenzione su certi stimoli piuttosto che su altri. Ciò dipende da alcuni principi, sui quali si basa la percezione:

  • Continuità: come sono organizzati gli elementi che la compongono.
  • Prossimità: come sono raggruppati questi elementi.
  • Somiglianza degli elementi tra loro.
  • Contrasto: c'è qualche elemento che si distacca dagli altri?

Come si compone un'immagine?

Gli elementi costitutivi di un'immagine sono:

  • Il punto. È il segnale più semplice e possiede una gran forza attrattiva. Se è centrato ci indica equilibrio, se ce ne sono due distanza...
  • La linea. È un riferimento a ciò che non esiste, può sottolineare la forza, l'interesse, l'orizzonte, in base alla sua traiettoria.
  • La luce. La sua maggiore o minore intensità serve a mettere in risalto certi elementi, esprimere sentimenti, emozioni, creare ambienti, differenziare.
  • Il colore. Trasmette sensazioni e stati d'animo, che possono dipendere dalla cosiddetta temperatura del colore. Blu, verde o azzurro sono considerati colori freddi e si associano all'inverno alla notte, al misterioso, alla tristezza. Il rosso, il giallo e l'arancione sono colori caldi e si identificano con il fuoco, l'estate, la passione, l'allegria, la gioventù.

Come leggere le immagini?

Una proposta di lettura:

  1. Scheda tecnica
    • Tipo di immagine
    • Genere
    • supporto
    • formato
    • Superficie
    • Tipo di superficie
    • Angolazione
    • Elementi predominanti
  2. Lettura "oggettiva"
    • Elementi compositivi e distribuzione del formato
    • Centro ottico e centro geometrico dell'immagine
    • Linee di forza e linee di interesse
    • Trattamento della luce
    • Il colore: analisi e combinazioni
    • Tipo di inquadratura
    • Angolazioni
  3. Caratteristiche dell'immagine
    • Originalità/ridondanza
    • Iconicità/astrazione
    • Monosemia/polisemia
    • Semplicità/complessità
    • Denotazione/connotazione
  4. Relazione testo-immagine
    Funzione del testo: ancoraggio, rilievo, opposizione...
  5. Lettura "soggettiva"
    • Grado di significato
    • Connotazioni emozionali e di valore dell'immagine
    • Ideologie e canoni di comportamento: società, donna, famiglia...

Rapporto testo / immagini

I testi che accompagnano immagini sono elementi aggiuntivi, con diverse funzioni: la didascalia delle foto nei periodici, i testi degli annunci, i titoli dei programmi televisivi, etc. Talvolta queste parole usano le stesse risorse delle immagini e sono disegni originali, attrattivi, in cui colore, formato, disposizione, comunicano tanto quanto il significato della parola.
La maggior parte delle volte i testi rendono più comprensibili le immagini, ne facilitano l'interpretazione, concretizzano i suoi significati o persino li cambiano: le foto dei periodici, i sottotitoli nei film, i balloon nei fumetti...

La parola e l'immagine si congiungono per:

  • Selezionare: il testo ci aiuta a interpretare i significati che ci trasmette l'immagine, guidandoci e orientandoci.
  • Rilevare: le parole sono complementari all'immagine, permettono un avanzamento dell'azione.
  • Differenziare: a volte le parole contraddicono le immagini.
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IL FUMETTO

Che cos'è il fumetto?

Il fumetto narra una storia attraverso disegni e parole. I disegni e le parole non si sovrappongono in modo automatico come le illustrazioni dei libri o dei romanzi bensì rispondono a una struttura che ha le sue regole e un suo codice.

Come si compone un fumetto?

Le vignette sono l'unità minima di significato in cui si sviluppa l'azione. In ogni vignetta si rappresenta uno spazio e un tempo concreto. Possiamo unirne varie e costituire le sequenze, che cambiano a seconda dei movimenti, della variazione di luogo e di tempo.
Lo sviluppo narrativo nel fumetto è particolare perché ogni vignetta rappresenta qualcosa di significativo dell'azione e si eliminano i passaggi intermedi. A volte l'ellissi è minima, ma quando è maggiore sono necessari testi esplicativi, che appaiano nelle didascalie. Al lettore del fumetto sta il compito di immaginare ciò che non si vede...

Il testo nel fumetto ci serve per esprimere i dialoghi, i pensieri, i rumori e gli effetti sonori, dare spiegazioni e informazioni di appoggio,...
Nel fumetto il testo si rappresenta attraverso:

  • Il balloon: e' un palloncino con una coda, nel quale si inserisce ciò che dicono o pensano i personaggi. Se la linea del contorno è discontinua indica segreti o confidenze fatte a bassa voce, se ha la forma di una nuvola sono pensieri del personaggio, quando presenta delle punte indica ira, rabbia, grida, mentre una linea tremante segnala una voce timida, addolorata o debole. La coda parte dal "palloncino" e indica il personaggio che parla. Quando parte dal riquadro è una voce fuori campo.
  • Didascalia: raccoglie gli interventi del narratore e le informazioni aggiuntive.
  • Riquadro: e' una cartella che occupa tutta la vignetta e viene usata per collegare le scene o concludere un'azione.

Le figure retoriche nel fumetto

  1. L'onomatopea
    L'onomatopea è una figura letteraria che consiste nell'imitare i suoni della realtà attraverso dei vocaboli. Possiamo trovare:
    • Interiezioni: Plaf! Acc!
    • Nomi: il din don, il tic tac, il cucù, il miagolio, il cigolio, il chicchirichì...
    • Verbi: miagolare, mormorare, sguazzare, il tintinnare, crocchiare, gracidare
    L'uso delle onomatopee nel fumetto ha un valore molto importante, perché sono sintetiche evitano l'utilizzo di molte frasi. Inoltre sono un elemento grafico e visuale attrattivo e che apporta dinamismo.

    Le onomatopee sono situate fuori dai balloon, direttamente dove si produce il suono.
    Ci sono molte onomatopee di origine inglese. Sicuramente le conosci e hai capito perfettamente ciò che significavano, senza renderti conto che erano in inglese: Bang, Gulp, Crunch, Sniff, Zoom, Splash, Slam, Ring, Crash...
  2. Metafore visuali
    Le metafore visuali sono immagini che consistono nell'identificare un oggetto reale con un altro che si immagina. Nel caso dei fumetti le identificazioni vengono dalle espressioni popolari: l'amore è rappresentato da cuoricini che appaiono attorno agli innamorati, le idee con una lampadina...
  3. Segni cinetici
    Il linguaggio visuale del fumetto utilizza anche i segni cinetici: curve, raggi, che rappresentano i movimenti dei personaggi e oggetti della storia, dandoci l'idea del tipo, della forza e della direzione del movimento.
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L'INTERVISTA

Cos'è l'intervista?

L'intervista è una conversazione in cui colui che intervista (l'emittente) pone domande alla persona intervistata (il ricevente).

Come si prepara un'intervista?

  • Selezionare la persona che desideriamo intervistare.
  • Mettersi d'accordo su una data in cui realizzare l'intervista.
  • Raccogliere informazioni su quanto vogliamo sapere e sulla persona che intervisteremo.
  • Conoscere il tema o i temi della conversazione.
  • Avere chiaro quante e che tipo di domande si faranno, formularle in modo precise. (per saperne di più, passa il mouse qui sopra!)
  • Creare un'atmosfera che non sia opprimente per l'intervistato e fare in modo che il dialogo sia disteso.
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PUBBLICITÀ

Che cos'è la pubblicità?

La pubblicità è un modo di comunicazione che si basa sull'arte della persuasione, sull'emotività, sul potere suggestivo delle immagini e delle parole e su una serie di strategie creative e artistiche.

Come ci parla la pubblicità?

I suoi mezzi per persuaderci sono l'immagine, la parola e il suono (quest'ultimo nella televisione, nel cinema e nella radio). Dal momento che si ha a che fare con un linguaggio molto creativo, qualsiasi mezzo è valido se ci seduce e ci convince ad acquistare un prodotto.
I pubblicitari estrapolano dalla lingua tutte le sue possibilità soprattutto quelle che utilizzano la funzione poetica ed espressiva.

Il linguaggio pubblicitario è caratterizzato da:

  • Combinazione del linguaggio verbale (per saperne di più, passa il mouse qui sopra!) e non verbale: segni e codici visuali e auditivi.
  • Messaggi ripetitivi, per provocare determinati comportamenti o atteggiamenti.
  • Modalità di presentazione attraenti e suggestive.
  • Risorse letterarie:
    • fonetiche: rime, alliterazioni, giochi di parole, onomatopee...
    • morfo-sintattiche: superlativi, aggettivi con valore stilistico, uso dei pronomi io/tu/Lei, utilizzo dell'imperativo...
    • lessico-semantiche: iperboli, paragoni, metafore, sinestesie, personificazioni, antitesi, paradossi, neologismi, creazione di parole...

I trucchi della pubblicità

Basato su J. Ignacio Aguaded. La caja Mágica.

I pubblicitari usano delle tecniche persuasive per risvegliare in noi l'interesse per l'articolo e il desiderio di comprarlo. Ecco qui alcuni trucchi pubblicitari:

  • Immagini deduttive. Alcuni annunci, più che un prodotto, vendono uno stile di vita. D'altra parte, come si può informare oggettivamente a proposito di un profumo?
  • Musiche suggestive. Il suono è uno degli elementi chiave per attirare lo spettatore alla cascata di immagini e sogni che in pochi secondi si presentano allo spettatore per convincerlo della qualità del prodotto annunciato.
  • Bombardamento audiovisuale. Quante inquadrature appaiono in media negli annunci? Il ritmo è molto più rapido che negli altri generi televisivi.
  • Confronti radicali. Si esaltano le qualità del prodotto pubblicizzato, presentandolo accanto a un prodotto concorreste, del quale si fanno risaltare gli aspetti negativi: la contrapposizione è radicale (buono/cattivo).
  • Impulsività. Si incita all'acquisto immediato senza riflettere sul valore oggettivo del prodotto annunciato.
  • Reiterazione. Si ripete fino alla sazietà un annuncio pubblicitario per farlo interiorizzare al telespettatore la bontà del prodotto.
  • Innovazione. Si vende come nuovo qualcosa che c'è già da molto tempo. La novità continua ad essere un valore che attrae, cattura e vende socialmente.
  • Slogan e musichette orecchiabili. Con frasi semplici, contagiose e familiari, si riesce a fare in modo che i telespettatori ricordino la marca nel corso di tutta la giornata; anche quando vanno a fare la spesa.
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